top of page

"Tizzano ha scelto la strada giusta": la visita di Vittorio Sgarbi a "Solo l'eter


La mostra di Massimo Tizzano "Solo l'Eternità" a Palazzo della Corgna a Città della Pieve, si è conclusa con la visita dell'ospite di eccezione Vittorio Sgarbi. Il noto critico si è a lungo intrattenuto di fronte a una sala gremitissima tenendo un intenso discorso durato circa quaranta minuti, durante il quale ha voluto esprimere al Tizzano il suo apprezzamento per le 61 opere esposte, quaranta delle quali riproduzioni di capolavori famosissimi quanto i loro autori, tutti ricompresi in quel singolare arco di tempo racchiuso tra il XV e il XVII secolo, che ha visto svilupparsi e fiorire il meglio della pittura universale. Le restanti 21 opere erano invece creazioni originali di Tizzano, allievo del maestro norvegese Odd Nerdrum, il quale, muovendo dalla pittura rinascimentale e barocca elabora ora temi suoi propri riferendo la sua ricerca agli archetipi ed ai sentimenti umani.

Vittorio Sgarbi  incredulo di fronte alla copia di Tizzano dell' "Incredulità di Tommaso" di Caravaggio

Ma lasciamo la parola direttamente a Sgarbi: a seguire un breve estratto del suo discorso e alcune foto della mostra:

"....di Tizzano ho ammirato le copie di Perugino, quelle di Antonello da Messina, Caravaggio, Rembrandt, Vermeer, Leonardo e di altri maestri che egli ha studiato cercando di capire cosa c'è non solo nel loro mestiere, ma nella loro anima. Questo rappresenta una grande, rara umiltà di guardare alla storia. Ora egli si è proiettato verso soggetti totalmente originali con la capacità di un pittore antico, cimentandosi nell'impresa che non sempre però riusci ad esempio al Pictor Optimus Giorgio de Chirico, il quale mentre Burri e Fontana facevano stracci e tagli, continuava a dipingere la figura umana, la figura femminile, guardato talvolta anche con ironia, ma rimanendo un grande pittore dei primi tre decenni del '900, come anche nelle opere successive. Visse in tempo per cercare di sfottere l'avanguardia, ma non riuscendo poi ad affermarsi con la forza con cui ci riuscì invece Burri che scelse di uscire completamente dalla tradizione pittorica italiana classica. Ci ritorna invece dentro con ottimi risultati il Tizzano. Egli ha scelto un mare molto periglioso, una strada difficile. Ho per questo pensato di riconoscergli l'impegno e il merito di chi non vuole dimenticare la più grande storia della bellezza che sia mai stata concepita dall'uomo, che è quella dell'arte italiana: da Giotto a Canova noi non abbiamo espresso altro che meraviglie che tutto il mondo riconosce.Noi siamo un grande Paese grazie ai nostri grandi artisti: se voi andate in Cina, a New York, in Giappone, troverete i grandi artisti italiani che, se loro li guardano oggi, è strano che un pittore di oggi non li guardi. Quindi Tizzano ha scelto la strada giusta rispetto all'umiltà di confrontarsi con essi. Questo credo debba essergli prima di tutto riconosciuto ed è questo ciò su cui io ho avuto primariamente con lui un rapporto che mi ha portato oggi ad essere qui a testimoniare per lui" (Vittorio Sgarbi).

bottom of page